MODELLI E REALTÀ DI OGGI #2 – A distanza di più di un anno dall’inizio della pandemia di COVID-19, ci troviamo ancora in una situazione nella quale grandi e nuove tendenze, in qualche modo collegate tra loro, stanno accelerando o rallentando la nostra quotidianità e la nostra società verso una nuova realtà. Come possiamo dunque affrontare questo periodo di prova e cambiamento alla luce delle nostre emozioni e dei nostri valori?
La Pasqua e la situazione corrente
Il primo significato della Pasqua è passaggio. È più di un anno che è iniziata la tragedia che stiamo vivendo, che si sta rivelando un passaggio verso una situazione nuova, non necessariamente migliore o peggiore del passato. In questo articolo, pubblicato nella Pasqua dello scorso anno, erano state analizzate tendenze in atto in quel momento, che in alcuni casi si sono manifestate e consolidate, in altri no.
In ogni caso il passaggio sarà notevole e drastico: tendenze in corso già prima dell’inizio della pandemia, come ad esempio l’uso del commercio elettronico, si sono accelerate spaventosamente.
L’avvento del commercio elettronico e delle consegne a domicilio è stato massiccio, ma proprio questo ha consentito anche a negozi locali di sopravvivere alle chiusure, commercializzando attraverso Internet i propri prodotti. D’altra parte invece, la riorganizzazione delle aziende ha manifestato che molti compiti, in primis di tipo amministrativo, possono essere svolti impiegando meno persone. Questo non consentirà facilmente di riassorbire in mansioni analoghe a quelle che stanno svolgendo ora le persone che perderanno il lavoro, perché le aziende di cui fanno parte ora non sopravviveranno i prossimi mesi. Nel frattempo altre aziende italiane stanno aumentando molto i loro fatturati, ma trovano con difficoltà persone con le competenze da loro richieste.
Una cosa che la situazione dovrebbe averci fatto capire è che le cose sono collegate. Che, se le nostre aziende dipendono dalla fornitura di componenti che vengono dall’altra parte del mondo, un evento che si verifica lì riguarda anche noi. Nessuno di noi è isolato: come dice anche Papa Francesco, «nessuno si salva da solo». La complessità delle relazioni tra i componenti della realtà attuale ha prodotto un mondo VUCAniano, ossia Volatile, Incerto, Ambiguo e Complesso, come spiegato in questo articolo.
In sostanza, la situazione, una volta superata l’emergenza, sarà molto diversa da quella dello scorso decennio. Per alcuni esiste la paura per prospettive negative per il proprio lavoro. Per tutti, la situazione può generare un profondo senso di inquietudine, di insicurezza, di paura di un futuro ignoto, proprio perché nuovo e non conosciuto. «Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura», diceva il Sommo Poeta Dante Alighieri, quest’anno ricordato in suo onore, in un labirinto in cui non vediamo via d’uscita. Il rischio di esserne sopraffatti esiste…
La vita non è come vorremmo…
Situazioni critiche possono essere incontrate più volte nel corso della vita in questo mondo. Come era solita dire la grande psicologa Virginia Satir: «La vita non è come dovrebbe essere (o come noi vorremmo che fosse). È quella che è. È il modo in cui la affrontiamo che fa la differenza». Ma davvero è il come vediamo – o più precisamente, “percepiamo” – le cose, come le interpretiamo, che fa la differenza?
Nel 1942 il grande psicologo viennese Viktor Frankl, catturato dai nazisti, fu internato in vari lager, tra cui Dachau e Auschwitz, dove sarebbero morti anche la moglie, il fratello ed i genitori. Per non essere sopraffatto dalla tragedia che stava vivendo, Frankl sviluppò la capacità di vedere diversamente le cose che gli accadevano, quasi con distacco, giungendo a dire a sé stesso «anche in questo inferno, anche dietro questo filo spinato, io sono libero; i nostri aguzzini invece sono prigionieri, sono solo ingranaggi di una mostruosa macchina di morte». E riuscì anche a fare sopravvivere molti dei suoi compagni di prigionia. Sopravvissuto all’esperienza, tornò al suo lavoro, usò le capacità così arricchite per creare la logoterapia, ossia la terapia psicologica basata sulla parola. Seppe anche descrivere la sua esperienza nel libro Dire sì alla vita nonostante tutto: uno psicologo nei lager [1] e morì nel 1997.
Tanti altri esempi di persone che hanno superato periodi molto difficili potrebbero essere citati. Quasi tutte avevano in comune la capacità di “vedere” le cose che accadevano loro in modo diverso. Di affrontarle in modo costruttivo. Ma come…?
L’interpretazione della realtà e le nostre azioni risultanti
Gli studi della mente umana hanno dimostrato che l’essere umano non percepisce, a livello di mente cosciente e inconscia, la realtà in modo “oggettivo” attraverso i propri sensi, ma ogni esperienza è in realtà soggettiva [2]. E l’interpretazione soggettiva della realtà è fortemente dipendente dalla nostra visione del mondo, ossia da come noi ci rapportiamo al mondo. L’antico modo di dire del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto esemplifica bene questo: dato il fatto “oggettivo” che il bicchiere è colmo al 50% della sua capacità, focalizziamo la nostra attenzione su quanto è presente (mezzo pieno) o su quanto manca (mezzo vuoto)? E, analogamente, di fronte ad una situazione non positiva, come la interpretiamo? Cosa diciamo a noi stessi in merito? Ci concentriamo sul problema, magari cercando anche un “colpevole” al di fuori di noi? O focalizziamo la nostra attenzione sulla ricerca di una possibile soluzione?
Le emozioni, considerate a torto come componenti “primitive” della mente umana dalla estremizzazione del pensiero illuministico, in realtà fanno parte della nostra intelligenza [3] ed è ormai dimostrato che influiscono massivamente sul funzionamento dei nostri organi vitali [4]. Inoltre entro la nostra mente operano anche componenti comuni coi nostri lontani progenitori come i rettili e mammiferi [5], tra i quali troviamo, ad esempio, la reazione automatica “combatti o fuggi”, che può scattare in situazioni di pericolo reale o anche solo da noi percepite come tale. E che, in presenza di una situazione che interpretiamo come una minaccia, ma in cui non è presente un “nemico visibile” da combattere, possono produrre una carica di aggressività che poi magari si scarica verso nostri familiari o amici, guastando i rapporti fra di noi.
Uno dei modelli molto usati nella analisi della mente umana è la struttura a livelli logici di Baetson-Dilts [6] secondo la quale gli elementi più interni della mente, che influenzano il funzionamento di tutti gli altri, sono i valori, ossia i principi sui quali basiamo la nostra vita, l’identità, ossia il nostro “io” cosciente, e lo spirito, ossia la posizione che assumiamo nei confronti del mondo, che, per un credente è l’aderenza alla propria religione, da cui dovrebbe mutuare anche valori universali.
Dalla visione della realtà all’azione
Proprio per questo è importante che noi credenti viviamo nella nostra identità i valori del nostro spirito. E ci basiamo su di essi per interpretare la realtà, senza far scattare in noi paure ataviche e le re-azioni collegate, che oggi non ci possono portare una soluzione.
Non stiamo vivendo la fine del mondo, ma soltanto un passaggio.
Un passaggio in cui dobbiamo lasciare da parte approcci e modelli di sviluppo orientati soltanto al profitto, che hanno dimostrato tutti i loro limiti.
Un passaggio in cui dobbiamo recuperare i valori che fanno parte della nostra fede ed applicarli, traendone la forza per realizzare azioni costruttive, tese a migliorare la nostra vita e quella degli altri.
Un passaggio in cui dobbiamo avere la forza di agire in modo costruttivo e realistico, senza abbandonarci a paura e rabbia, rimboccandoci le maniche e ricominciando. E ricordando che, come dice un altro antico proverbio «aiutiamoci, che Dio ci aiuta».
Buona Pasqua a tutti.
di Giulio Destri
Puoi rileggere qui la prima puntata della rubrica.
Bibliografia
[1] Viktor Frankl, L’uomo in cerca di senso. Uno psicologo nei lager e altri scritti inediti, Ed. FrancoAngeli 2017
[2] Gregory Bateson, Mente e Natura: un’unità necessaria, Ed. Adelphi, 1984
[3] Daniel Goleman, ntelligenza Emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici, Ed. BUR, 1999
[4] Francesco Bottaccioli, Psiconeuroendocrinoimmunologia. I fondamenti scientifici delle relazioni mente-corpo. Le basi razionali della medicina integrata, Ed. Red, 2015
[5] Paul D. MacLean, Evoluzione del cervello e comportamento umano. Studi sul cervello trino, Ed. Einaudi, 1984
[6] Robert Dilts, Il Manuale del Coach, Ed. UniComunicazione, 2020