Conclusa la bella esperienza del campo estivo per le medie e superiori, la parola a don Arrigo per una piccola riflessione post campo.
Si parte e si torna.. siamo partiti e siamo ri-tornarti; ritornati in montagna e ritornati a casa. Ispirati dalla figura di Mosè e del proprio cammino di vita e per gli altri, ci siamo incamminati su sentieri e riflessioni che hanno concesso a tutti noi, la possibilità di concentrarci sul nostro fare, sulla nostra vita e sul mettere a fuoco ciò che davvero significa vivere insieme. Mosè si fida e si affida a Dio per la salvezza del suo popolo; a noi non è stato chiesto di salvare nessuno se non noi stessi da ciò che ci impedisce di vedere chiaramente chi siamo e a che cosa siamo vocati. Nessuna terra promessa per noi, ma la certezza di essere noi stessi una promessa per gli altri, un piccolo disegno di Dio facente parte di un Immenso che aspetta tutti noi, ciascuno nella misura in cui sa operare. Vivere l’esperienza del campo con gli amici è qualcosa di significativo, una grazia concessa per permetterci di entrare in relazione con noi stessi e con gli altri, col creato, creare sinergie e riuscire a trovare “il nuovo nel vecchio” quando torniamo a casa. È questa una delle sfide del campo, l’essere capaci di scoprirsi e riscoprirsi, di vedersi nuovi rimanendo se stessi, di pesare persone, comportamenti e gesti con gli occhi della fede e mai giudicanti, in fin dei conti, siamo tutti sullo stesso sentiero, chi un passo prima chi un passo dopo, ciascuno al suo passo, ma tutti verso un’unica meta.
Ogni sasso che abbiamo calpestato è stato un peso che abbiamo lasciato, messo lì, nel silenzio che solo la montagna può donare. Ogni luce che abbiamo acceso è rimasta lì a rischiare i nostri pensieri.
Al campo abbiamo imparato che siamo tutti fatti di sassi e di luci che possono essere condivisi e diventare non più pesi e paure, ma vita, quella vera che distingue tra tutti il nostro fare e diventa il nostro rendere grazie. Questo nostro rendere grazie è stato compiuto nella Messa di ogni giorno, una grazia che ci ha permesso ancora di più di ringraziarLo e di di ringraziarci tra noi, con la certezza che quel pane e quel vino possono essere alimento che nutre veramente la nostra vita.
Allora la nostra salita al monte come Mosè sappiamo non ne mai cosa facile ma scendendo abbiamo deciso che ognuno riscopra un luogo dove possiamo interagire con Lui e con noi, perché la preghiera abiti davvero la nostra vita anche in un piccolo momento della giornata. Per questo l’esperienza del campo estivo parrocchiale apre a nuove esperienze; con il nuovo anno formeremo un gruppo per i ragazzi di prima e seconda media per riscoprire e vivere i sacramenti ricevuti quest’anno e per i più grandi continuerà il gruppo di prima e seconda superiore con l’aggiunta dei ragazzi di terza media. Concludo con due ultimi inviti, la serata post campo estivo all’interno della festa della Famiglia all’oratorio Maffei e al grest dell’ultima settimana di agosto e prima di settembre con i compiti.
Non manchiamo.
Don Arrigo Duranti