Componenti Consiglio Pastorale Unitario “Città di Casalmaggiore” 2023-2028
- Don Claudio
- Don Arrigo
- Don Cesare
- Don Angelo
- Padre Francesco Serra
- Suor Maria
- Suor Cecilia
- Sebastiano Fortugno
- Angela Bigi
- Chiara Chizzini
- Donatella Araldi
- Giuseppina Cavedaschi
- Anna Frigerio
- Donata Toscani
- Graziano Manotti
- Giampaolo Buiatti
- Claudia Aroldi
- Manuela Araldi
- Giovanna Gardinazzi
- Sara Poli
Relazione sul percorso di costituzione del nuovo Consiglio Pastorale Unitario di Casalmaggiore.
Il percorso che ha portato alla costituzione del nuovo consiglio pastorale della U.P. Città di Casalmaggiore prende avvio nel 2022 a fronte e delle evidenti criticità emerse negli ultimi anni nei lavori del Consiglio e anche in previsione della sua prossima scadenza.
Nel corso del 2022 con Don Claudio abbiamo condiviso il disagio e le difficoltà nella gestione degli incontri del C. P. e, avendo maturato alcune abilità in ambito relazionale (ho un diploma di counsellor), sono stato chiamato a partecipare ad alcuni incontri in qualità di osservatore.
A seguito di questa attività abbiamo individuato alcuni elementi critici nel suo funzionamento che possono essere sinteticamente espressi cosi:
- Un clima generale abbastanza “freddo” caratterizzato da una certa distanza emotiva fra le persone.
- Una scarsa partecipazione in media 15/20 partecipanti a fronte di 35 componenti, degli assenti pochissimi avevano giustificato la loro assenza e molti erano assenti da anni. 3. Alla luce dei punti precedenti occorre rilevare che la comunicazione degli argomenti all’odg ai consiglieri, che inizialmente era fatta in maniera puntuale assieme al materiale di approfondimento, fu progressivamente ritardata e inviata spesso all’ultimo minuto pertanto gli argomenti posti in discussione non erano pienamente conosciuti dai consiglieri e pochi erano quelli che avevano avuto cura di informarsi.
- Una scarsa partecipazione alla discussione, solo pochi (2 o 3 persone) intervenivano sui singoli argomenti all’ordine del giorno e spesso in tono più o meno polemico. La maggioranza dei partecipanti rimaneva silenziosa.
- Si coglieva spesso un atteggiamento polemico nel presentare le proprie idee e questo provocava reazioni difensive e di chiusura. Un clima sicuramente poco attento all’ascolto dell’altro.
- Un atteggiamento di delega con una scarsissima capacità di analisi condivisa e di decisioni comuni, lasciando il parroco di fatto solo nel decidere.
Partendo da questa realtà e riflettendo sull’attuale tempo sinodale che chiama tutti i battezzati ad una maggiore condivisione e partecipazione, abbiamo sentito la necessità di dare inizio ad un nuovo Consiglio, trovando modalità più partecipate e puntando sulla necessità di lavorare sulle relazioni, assumendo il fatto che il clima relazionale, il lavoro assieme, la condivisione non siano dati scontati, ma abbiano bisogno di preparazione e di cura.
Con don Claudio nel corso dell’estate e autunno 2022 ci siamo confrontati fra di noi e anche con alcuni membri della associazione Famiglia Buona Novella che già fanno parte di alcuni consigli pastorali, vista anche la loro esperienza in ambito sia ecclesiale che per le competenze relazionali. Questa attività ha fatto emergere la necessità di arrivare a definire il nuovo consiglio pastorale attraverso un percorso formativo che lavorasse in particolare sulle relazioni e sulla comunicazione interpersonale. Un vero e proprio percorso propedeutico alla costituzione del nuovo consiglio aperto a tutti i parrocchiani.
Per aiutarci in questo percorso abbiamo chiesto la consulenza del dot.re Ettore Zambonardi, formatore e counselor individuato per la sua esperienza sia nella conduzione di gruppi che in ambito ecclesiale. Assieme con lui abbiamo elaborato un programma da svolgersi nella primavera 2023 che prevedeva una serie di incontri condotti dallo stesso Zambonadi e la mia assistenza in qualità di counselor.
La lettera di invito a questa iniziativa indirizzata ai parrocchiani da Don Claudio bene esprime il senso di questo percorso.
Carissime e carissimi parrocchiani, in questo tempo sinodale nel quale come Chiesa siamo chiamati a riscoprirci di nuovo comunità in cammino, anche il rinnovo del Consiglio Pastorale vuole essere una occasione per camminare insieme.
Essere Chiesa oggi, lo sappiamo, non è facile; superata l’identità fra comunità civile e comunità ecclesiale siamo chiamati a cercare e sperimentare modi nuovi, più vitali e fraterni di stare insieme. Sappiamo che essere fratelli è dono dello Spirito che discende dall’unico Padre, non di meno è importante, ispirati da questo Spirito, trovare modalità concrete di partecipazione e condivisione nella comunità.
L’occasione del rinnovo dei Consigli Pastorali di San Leonardo e Santo Stefano, ci offre questa possibilità, non pertanto solo una procedura burocratica, ma la possibilità di dare valore e importanza a questi organismi e alle persone che li comporranno preparando assieme il loro rinnovo. In concreto ho condiviso con l’attuale Consiglio Pastorale Unitario il desiderio di avviare un percorso di formazione che attraverso la condivisione e la comunicazione fraterna ci aiuti nella costruzione condivisa di un modo di essere Chiesa nella nostra realtà di Casalmaggiore.
Non sarà un corso teorico ma un laboratorio nel quale condividere le nostre esperienze, i nostri vissuti, i bisogni e le aspettative, e si propone i seguenti obiettivi:
– mettersi in ascolto del sentire e vivere la comunità;
– favorire una comunicazione autentica verso il riconoscimento di ognuno e il valore delle diversità;
– condividere uno spazio di riflessione per dare forma alla nostra presenza nella comunità; – costruire un percorso alla nascita del nuovo Consiglio Pastorale.
(Le parti evidenziate sono mie per sottolineare gli aspetti fondamentali di questa proposta.)
Il percorso è partito quest’anno dopo Pasqua e qui di seguito c’è un breve riepilogo delle attività svolte nei primi tre incontri:
Si è trattato di un processo di costruzione condivisa di un modo di essere chiesa nella realtà parrocchiale di Casalmaggiore. In questi incontri abbiamo alternato momenti laboratoriali a condivisioni sia in piccoli gruppi che in plenaria con lo scopo di far sperimentare modalità comunicative più libere da schemi e ruoli predefiniti; obiettivo: attivare una progettazione condivisa corresponsabile e partecipata. Con questa finalità abbiamo svolto attivazioni ed esperienze volte a far emergere il sentire delle persone, le aspettative, le modalità relazionali, la capacità di ascolto e collaborazione. È stato un lavoro bello e coinvolgente che ha approfondito le relazioni personali di molti dei partecipanti. Dalle condivisioni inoltre è emersa l’immagine di una chiesa viva e vitale e di un consiglio pastorale immaginato come luogo di condivisione e di ascolto, ma anche concreto e costruttivo, luogo inclusivo e aperto. Una chiesa che sa di vivere in una realtà difficile, e condivide per certi aspetti il senso di incertezza e di crisi che investe tutte le istituzioni ma non per questo senza speranza.
La seconda parte del percorso, fra maggio e giugno, ha avuto come obiettivo quello di andare a definire l’identità del nuovo consiglio; si è trattato fondamentalmente di dare risposta a queste tre domande:
- A cosa serve un consiglio pastorale? Identità e finalità.
- Con chi? Chi ne farà parte?
- Come? Attraverso quale processo si insedia?
In questa fase pertanto abbiamo rielaborato e approfondito quanto emerso negli incontri precedenti in modo da arrivare a condividere una riflessione sulla presenza del consiglio pastorale nella comunità e definire un percorso per la nascita del nuovo consiglio.
Il lavoro si è svolto principalmente attraverso delle condivisioni in plenaria, ma anche attraverso il lavoro di rielaborazione fatto fra i primi due incontri da due piccoli gruppi e poi portato in plenaria. Indispensabile poi è stato il lavoro dei formatori di rielaborazione e sistematizzazione di quanto emergeva dalla discussione. Il lavoro dei tre laboratori è schematicamente riassunto nella tabella che segue: