Venerdì 18 Ottobre si sono conclusi i restauri degli ultimi ambienti del Palazzo Abbaziale: il primo tratto del corridoio e la prima stanza collocata sulla sinistra del medesimo. L’intervento porta a compimento un gigantesco lavoro diretto da Stefano Busi e realizzato, per quanto riguarda la parte pittorica del Palazzo, da Fiorenza Ferrari e da Daniel Simon dello Studio Blu, sempre in stretto contatto con la Soprintendenza del Ministero della Cultura.
Il primo tratto del corridoio è emerso, dalla patina nocciola, con tutta la sua luminosità settecentesca. Nonostante le perdite è leggibile la progettata scenografia: finte finestre sono speculari a quelle vere creando un gioco di spazialità; il decoro delle finestre e delle porte con verdi veneziani, ocra e rosa; le architetture che dilatano porte e fondali di eventuali sedute. I risultati del restauro di questa prima parte del corridoio sono importanti perchè permettono di leggere questo ambiente quale spazio di attesa per essere introdotti allo spazio interno che, come testimonia la porta centrale poi successivamente murata, era un ampio salone costituito dalle due sale interne, poi modificate in epoca neoclassica: la “sala del Cupido” , già restaurata nel 2022-23, e la “sala rosa”: l’ultima scoperta! Parliamo ora di quest’ultima. Scialbando – ossia staccando con bisturi – la pellicola bianca del novecento, è emersa una decorazione che inscena uno spettacolare spazio rivestito di lastre rosacee sulle pareti e venature marmoree intorno alle finestre e sugli infissi delle porte. Emergendo anche il vuoto per un camino si è deciso, con la Soprintendenza, di collocare un camino di marmo rosa murato in un altro spazio dell’Oratorio: è possibile che in origine la “stanza rosa” fosse la sua ubicazione. il risultato è di una delicata e diffusa eleganza.
Terminati ora i restauri possiamo sognare sull’utilizzo del piano nobile del Palazzo Abbaziale. Al presente, a partire dal 27 Ottobre, è allestita una Mostra d’Arte Collettiva curata da Paride Pasquali: una felice occasione per incontrare opere di autori contemporanei e ammirare le novità scaturite dai restauri.