Trenta giovani hanno ricevuto il sacramento della Confermazione nella scorsa domenica dell’Ascensione. A celebrare le cresime 2022 nel Duomo di Santo Stefano gremito è stato don Marco D’Agostino, rettore del seminario di Cremona. «Siate testimoni di questa giornata di gioia, perché il Signore ha scommesso su di voi. Non dubitate mai di questo: lui vi sarà sempre accanto. Ora sta a voi provare a vivere la vita».
«Sono contento ed emozionato per questa domenica del Signore e con la Chiesa in festa, come si può vedere dal Duomo gremito. Ci dice che non siamo mai da soli». Ha parlato a braccio don Marco D’Agostino, rettore del seminario di Cremona, durante la sua omelia in occasione della celebrazione del sacramento della Confermazione. Davanti ai trenta giovani di seconda media e ai loro genitori, giù dal presbiterio, il sacerdote ha ricordato ai presenti il significato e l’importanza di questo rito «con il quale finisce per voi oggi l’iniziazione cristiana e la Chiesa vi riconosce come “grandi”. In parte lo siete già. State infatti vivendo il momento più bello della vostra vita: dovete mostrare la bellezza di vivere. E se pensate: “lo sa il Signore su chi sta scommettendo?”, Lui vi risponde “Sì” ».
Il gruppo di ragazzi e ragazze cresciuti con le cure delle catechiste Margherita, Mariateresa, suor Cecilia e di don Arrigo Duranti, hanno così ricevuto la cresima dopo aver ascoltato il Vangelo dell’ascesa di Gesù al cielo. Un brano dal quale don D’Agostino ha preso alcune riflessioni incentrate sulla bellezza di essere credenti con il sorriso e sulla giovinezza. «Il Vangelo finisce con l’atteggiamento di grande gioia dei discepoli. Uno dei doni più grandi che lo Spirito Santo ci fa è essere persone gioiose: ognuno, dentro di sé, ha capito che la vita vale la pena di essere vissuta – ha detto il rettore del seminario cremonese -. Questo significa essere credenti: vedere le cose belle di Dio. E le persone credenti sono persone gioiose. Voi potete rendere la Chiesa più gioiosa con la vostra vita. Grazie a voi la Chiesa è più giovane perché come Gesù ha benedetto i discepoli, alla loro maniera hanno risposto “ci proviamo” ».
Il sacerdote ha poi ricordato qual è il senso della cresima: «Ognuno di voi è qui oggi perché sa che il Signore lo riempirà di gioia. Punto. Non sappiamo cosa accadrà domenica prossima; non esistono vincoli di partecipazione alla vita vita parrocchiale dopo il sacramento. Dio non ragiona così, proprio come i vostri genitori o chi vi vuol bene. Loro vi danno tutto. Voi oggi siete i semi più preziosi dove fioriranno cose meravigliose: tocca a voi. Il Signore con questo sacramento vi dice: “io ci sono”. Ora tocca a voi».
Don Marco ha infatti ripetuto più volte che «la cresima, come per gli altri sacramenti, è ciò che Dio fa per noi, e sarà sempre in mezzo a noi. È qualcosa che abbiamo dentro. Significa che se potreste dimenticarvi di Lui – tutti lo abbiamo fatto almeno una volta nella vita – , Lui sarà sempre accanto a ciascuno di voi». Ed allora il senso dell’ultimo gesto di Gesù, ovvero la benedizione agli apostoli; significa “dire bene di qualcuno”. «Trovate un momento nella vostra vita per andare davanti ai vostri genitori, nonni, amici, alle persone a cui tenete di più e dite, con un gesto o con le parole: io ti benedico. Cioè: grazie a te per tutte le cose ricevute fino ad oggi e che ancora riceverò. Benedite tutte le persone che ritenete importanti per la vostra vita, perché in quel gesto c’è lo Spirito di Gesù a ricordare a chi riceve la benedizione: tu sei importante per me» ha esortato don Marco.
Prima di ricevere il sigillo dello Spirito Santo attraverso l’unzione della fronte con l’olio crismale, il rettore lancia un ultimo invito a sorridere con coraggio al mondo: «Non abbiate mai paura di esprimervi, non vergognatevi di un abbraccio o di un bacio, di comunicare che “tocca a te”. Non dimenticatevi mai del bene che avete intorno e della presenza invisibile di Gesù nel vostro cammino. Il Signore accompagnerà sempre la vostra vita, perché siamo gioiosi e testimoni di quanto insieme abbiamo vissuto oggi».
di Redazione
Foto di Jacopo Orlo
Immagine di gruppo per gentile concessione di Foto Lodi Rizzini