Ripercorriamo insieme i tre giorni nei quali il Vescovo Antonio Napolioni ha visitato alcune realtà delle nostre comunità parrocchiali e della città casalasca.
Dopo un venerdì all’insegna della preghiera, il sabato di Monsignor Antonio a Casalmaggiore si è svolto nell’azione dell’incontro; dai catechisti alla comunità sinti, non sono mancati i momenti di ascolto e di meditazione insieme alle esperienze di vita più delicate delle nostre parrocchie e della città.
Lodi, Santa Messa in Cripta e incontro con i catechisti
La giornata del sabato è cominciata con la recita delle Lodi mattutine e la Santa Messa nella Cripta del Duomo; una singolare occasione per condividere la bellezza della fede e affrontare le difficoltà di oggi. Ed è sulle sfide odierne del ruolo di educatore alla vita cristiana ma non solo che, finita la celebrazione, Monsignor Antonio si è soffermato insieme al gruppo dei catechisti per confrontarsi con loro su questi temi per il futuro della Chiesa e sui nuovi modi di trasmettere il Vangelo alle nuove generazioni.
Visita a Casa Giardino e al Campo Sinto
Nella mattinata di venerdì Monsignor Antonio ha visitato gli ospiti della Casa Giardino in compagnia di Suor Maria e dei volontari del centro, soffermandosi con loro e condividendo qualche breve chiacchierata con loro. A seguire, come un momento di festa e di incontro, egli si è recato al Campo Sinto di via del Porto; un momento storico in quanto è la prima volta a Casalmaggiore che un Vescovo abbia visitato questa realtà presente sul territorio da diversi anni. Monsignor Antonio ha dunque ascoltato con attenzione la diversità della comunità, le varie religioni dei vari gruppi e i diversi usi e costumi presenti in questa realtà. Senza dimenticare alcune storie di giovani e di adulti, tra vita quotidiana e di fede, per poi congedarsi con un breve rinfresco tra sorrisi e una preghiera conclusiva.
Visita a Casa dell’Accoglienza e incontro con operatori della carità e del volontariato
Nella mattinata di venerdì, Monsignor Antonio si è recato anche in visita alla Casa dell’Accoglienza, cogliendo l’opportunità di visitare gli spazi degli ospiti della struttura e conversare con le persone dedite alla cura e al dono di sé per il prossimo.
Incontro con i genitori e i ragazzi dei sacramenti (Comunione e Cresima) in San Francesco
Nel tardo pomeriggio, il Vescovo è (ri)tornato a confrontarsi con le nuove generazioni; in particolare con i ragazzi e le ragazze ormai prossime ai Sacramenti con la presenza dei loro genitori. Un momento costruttivo e di grande ispirazione per gli adolescenti e per le loro famiglie.
«Ma, di preciso, chi è un vescovo?»
La domanda di Cata mi spiazza, dopo che a catechismo ho parlato della imminente visita pastorale del nostro Vescovo; perché mi racconta di quante cose diamo per scontate con i ragazzi e di quanto sia necessario mettersi nei loro panni.
Ma poi il Vescovo è arrivato: concreto, vivace, evidentemente dalla parte dei ragazzi! E… loro si sono fatti conquistare.
L’incontro con Mons. Napolioni ha lasciato il segno nei cresimandi, che hanno sperimentato e toccato con mano la sua fede e quanto questo Dio, che loro stanno scoprendo, abbia reso piena la sua vita. Il Vescovo li ha incontrati sabato pomeriggio, in una San Francesco abitata da ragazzi e genitori, che si erano preparati forse ad ascoltare “la solita predica” e che invece si sono trovati rapiti dall’autorevolezza di sua Eccellenza, desideroso di raccontarsi e di contagiarci con le certezze della sua vita. Il Vescovo ha spinto i ragazzi a porre domande, ha sollecitato la loro curiosità, li ha ascoltati e si è fatto conoscere. Così di lui abbiamo scoperto quanto preghi, come passi le sue giornate, quale autonomia
decisionale abbia; ci ha raccontato che una volta l’anno ha bisogno di fare “deserto”, di isolarsi da tutto e da tutti (ma non da Dio, vero motore della sua vita), che la sua esperienza scout lo ha formato e condotto ad essere quello che è. Ci ha convinti con la spiegazione sul rapporto scienza e fede, e ci ha colpito con questa frase: “E’ il Signore che decide chi farci incontrare nella nostra vita”. L’auspicio è che l’incontro con il Vescovo abbia realmente lasciato il segno nei nostri ragazzi e nelle loro famiglie. Sicuramente ora tutti hanno le idee più chiare rispetto a chi sia il Vescovo e quello che hanno capito non li ha lasciati indifferenti.
Ah, per la cronaca, Cata aveva pronte altre 22 domande. Per il momento è riuscito a trattenersi, ma non so quanto resisterà… Questo mi fa pensare che l’incontro con il Vescovo dovrà avere un seguito!!! (di Anna Frigerio)
Incontro di preghiera ecumenica in San Francesco
Come ci insegnò un grande santo: «Chi canta prega due volte…». La Visita Pastorale è proseguita con la preghiera ecumenica, assieme alle comunità cristiane di Casalmaggiore, per concludere poi l’evento con l’allegria e le danze dei canti ghanesi.
“Il Vescovo nelle case”
A conclusione della seconda giornata di Visita Pastorale a Casalmaggiore Il Vescovo ha voluto incontrare le famiglie delle nostre parrocchie, tramite Skype, per potersi far raccontare da loro la quotidianità, le difficoltà ma anche la bellezza dell’esperienza familiare.
Cosa dovrebbe fare il vostro Vescovo durante la visita Pastorale? Cosa non dovrebbe mancare nel suo viaggio tra voi per meglio conoscervi e capirvi? Tra le tante proposte si è anche alzata una mano a suo tempo: «Eccellenza, dovrebbe venire a cena, a cena a casa di una famiglia per capire le difficoltà quotidiane nel cercare il giusto equilibrio tra tutto: lavoro, famiglia, parrocchia…».
E così ha fatto il nostro Vescovo. Ha colto al balzo l’invito di andare a cena di una famiglia della parrocchia per entrane nel vivo, nello specifico delle mille compagini che si districano nella rete della famiglia. Però, chiaramente, non bastava una famiglia sola e giustamente ha scelto di entrare a casa di tutte le famiglie! Un incontro quello di sabato sera che sapeva tanto di carezza. Non era una catechesi, non era una predica, non era un ”bisogna fare così”. Il sapore dell’incontro da remoto alle case dei parrocchiani di Casalmaggiore era piu’ simile a un “ditemi i vostri bisogni, parliamo insieme di voi e di come vivete la parrocchia”. Non c’è un intervento sbagliato o una risposta corretta o meno: ci siamo noi. E quel noi è stato felicemente battezzato con un “famiglia di famiglie”.
Cosa è emerso dall’incontro del nostro Vescovo con la “famiglia di famiglie” ? Tante cose. In primis la voglia di ritrovarsi, la nostalgia canaglia del gruppo che si era creato con Don Marco Notarangelo e che si stava avviando sulla buona strada anche con Don Claudio ma che è stato ovviamente interrotto dalla pandemia che ha messo in stand by tutto e tutti. La necessità forse di formule nuove per adeguarsi ai tempi ed essere al passo con tutti e per tutti. Il bisogno talvolta di un aiuto in famiglia per capire le necessità dei nostri figli e aiutarli a riscoprire il bello di vivere la parrocchia. Come succedeva ai nostri tempi.. ma sono tempi che non ci sono più. E allora ? è tutto da mollare? Secondo il Vescovo no non c’è da mollare! Nuovi linguaggi per bisogni che ricorrono, per fami che non trovano sazietàse non con un pane piu’ corposo.
L’incontro con le famiglie del nostro Vescovo durante la sua visita pastorale è stata davvero una splendida carezza: c’è tanto da fare, ma io sono con voi, sempre! Siate uniti, aiutatevi come si fa in una grande famiglia, siate fermi e saldi nella Fede e lo Spirito Santo farà il resto! Un sentito grazie al nostro Vescovo e speriamo a presto! (di Nicoletta Frigerio)
di Redazione
Crediti fotografici:
Federica Bini
Giacomo Rastelli – La Provincia/ Fotolive