Casalmaggiore 17 Febbraio 2024
Cari Parrocchiani di Santo Stefano, Cari concittadini (avendovi anch’io la residenza) di Casalmaggiore,
sono a comunicarvi una notizia splendida e una notizia inquietante.
La notizia splendida: la Diocesi di Cremona ha privilegiato il Duomo di Casalmaggiore destinandovi risorse messe a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) attinte dall’8 per mille coprendo, così, il 70 % del costo riguardante la messa in sicurezza del Duomo.
La notizia inquietante: il resto 30 % ci deve pensare la comunità parrocchiale.
Un’impresa affrontata perché ci sta a cuore il patrimonio religioso e culturale ricevuto dai nostri padri, da trasmettere alle nuove generazioni.
I lavori necessari, detto in modo riassuntivo, sono scanditi in tre tempi e riguardano:
1. La lanterna della cupola
2. Il tamburo della cupola e parte del manto di copertura del Duomo
3. Il sottotetto (chi volesse prendere coscienza della sua situazione, basta digitare su Google “sottotetto duomo di Casalmaggiore”) e il restante manto di copertura.
Il primo e il secondo intervento sono già stati progettati (Studio Busi in collaborazione con l’Ingegnere Lorenzo Giuriani di Chiavenna), approvati dal Ministero della Cultura (Soprintendenza di Mantova) e finanziati con il 70 % dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) attingendo dall’ 8 x 1000. Il terzo intervento è ancora in fase progettuale. Il primo e secondo intervento comportano ciascuno una somma di circa 500.000 euro. Per cui su 1.000.000 euro la parrocchia deve disporre 300.000 euro. C’è chi sostiene che se la Parrocchia affronta i lavori vuol dire che ha i soldi; ma la questione non è così banale! Da inizio cantiere sono stati raccolti 42.000 euro, frutto della generosità e dei sacrifici di tanti parrocchiani, ma le raccolte mensili non bastano ad affrontare i successivi costi per cui il terzo intervento al momento non è proponibile, in quanto già i primi due interventi esaurirebbero il bilancio parrocchiale anche accedendo ad un prestito. La questione è seria perché, come dicevo, la Diocesi di Cremona ha privilegiato il Duomo di Casalmaggiore verso il quale indirizzare i fondi CEI attinti dall’8 x 1000. Difficilmente, in futuro, la parrocchia rientrerebbe in questo finanziamento! Pertanto, cari parrocchiani e cittadini di Casalmaggiore, sono a chiedervi di contagiare Conoscenti e Imprese in questa raccolta di fondi al fine di non perdere il treno: potrebbe, questa, essere una bella occasione per creare comunità e il cantiere del Duomo diventerebbe l’immagine della Parrocchia di Santo Stefano. Sarei felice, inoltre, se giungessero visioni, proposte, iniziative pratiche da condividere con il Consiglio Affari Economici della Parrocchia.
Ora alcune note tecniche, sognando eventuale bonifici. La Parrocchia di Santo Stefano essendo un Ente Ecclesiastico civilmente riconosciuto con personalità giuridica può essere destinataria di erogazioni liberali sia da parte di soggetti privati che da parte di Enti non Commerciali, Fondazioni che da parte di imprese. L’erogazione liberale, al fine di produrre un beneficio fiscale all’erogante, deve essere fatta con bonifico bancario e con specifica causale che deve essere fornita dalla Parrocchia medesima destinataria della erogazione liberale. L’erogazione liberale attribuisce al privato una detrazione dall’imposta dovuta allo Stato per un importo pari al 19% dell’importo erogato; per le imprese l’intero importo erogato va in riduzione del reddito tassabile relativo all’anno in cui viene effettuata l‘erogazione. Quando il bonifico è finalizzato alle opere di messa in sicurezza del Duomo, la causale del bonifico deve essere la seguente:
“erogazione liberale per restauro e miglioramento sismico locale
cupola e relativa lanterna –
Chiesa Abbaziale di santo Stefano protomartire – Casalmaggiore”
Codice IBAN: IT96K0306909606100000127955
E’ importante che il bonifico sia eseguito sul conto corrente intestato o cointestato dell’Offerente, specificando la causale di cui sopra. Una volta fatto il bonifico, una copia del medesimo va consegnata alla Parrocchia di Santo Stefano o allo Studio Cavedaschi e Poli, con copia della Carta d’Identità di chi è intestato il conto corrente da cui è partita l’erogazione. L’iter prevede che la Parrocchia, una volta ricevuta la documentazione del bonifico, provveda ad inviarla in Curia, questa ai Beni Culturali che li invierà al Ministero che, a sua volta, provvederà verso i donatori.
Grazie della Vostra attenzione, della Vostra pazienza e una Santa Quaresima a tutti.
Il Parroco,
Rubagotti don Claudio