“Abbondare nella speranza”
Messaggio Mons. Vescovo per la Quaresima 2025
C’è tanto bisogno di speranza, di quella vera. Si vede sui volti delle persone, e nei fatti della cronaca e della storia. Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo scrive che “abbiamo bisogno di abbondare nella speranza (cfr. Rm 15,13) per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore; perché la fede sia gioiosa, la carità entusiasta; perché ognuno sia in grado di donare anche solo un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito, sapendo che, nello Spirito di Gesù, ciò può diventare per chi lo riceve un seme fecondo di speranza” (Spes non confundit 18).
Cercasi coltivatori e seminatori di speranza, sull’esempio di quanti hanno lavorato per secoli questa terra rendendola fruttuosa, ricca, solidale. Mentre oggi il progresso tecnologico ci porta lontano e accelera fin troppo i ritmi di vita, il tempo liturgico della Quaresima viene a proporci una ricetta antica e potente: fermarci, fare una sosta di preghiera e penitenza, per riprendere con fiducia il cammino, più sereni e uniti. “La vita cristiana è un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù” (Spes non confundit 5).
Auguro a tutti noi sacerdoti e diaconi, consacrati e consacrate, alle famiglie, ai gruppi di adulti e giovani, a ogni cercatore di Dio… di mettere al primo posto in questo tempo la lettura e l’ascolto, personale e comunitario, della Parola di Dio di ogni giorno, o almeno di ogni domenica. La Quaresima è tempo propizio per rilanciare nelle parrocchie l’appuntamento settimanale con il “giorno dell’ascolto”, che lentamente ci plasma un cuore docile e una mente credente, ridestando sguardi attenti e lungimiranti sulla realtà che ci circonda.
Quaresima, tempo di perdono e di conversione, come scrive ancora Papa Francesco: “La Riconciliazione sacramentale non è solo una bella opportunità spirituale, ma rappresenta un passo decisivo, essenziale e irrinunciabile per il cammino di fede di ciascuno. Lì permettiamo al Signore di distruggere i nostri peccati, di risanarci il cuore, di rialzarci e di abbracciarci, di farci conoscere il suo volto tenero e compassionevole” (Spes non confundit 23). Tante pene nascoste, sensi di colpa, dubbi e paure che attanagliano… attendono solo l’abbraccio benedicente del Padre che sempre aspetta, perdona e fa festa per il figlio che torna. I nostri sacerdoti in questo anno giubilare siano specialmente disponibili a favorire tale esperienza dell’indulgenza misericordiosa di Dio.
Mentre in tanti ci faremo pellegrini a Roma, dal 21 al 23 marzo, per essere confermati nella grazia della fede, tutti possono farsi pellegrini alle chiese giubilari della diocesi, ai luoghi di sofferenza e di cura, alle case delle persone sole, per una preghiera insieme, per un gesto di riconciliazione, per crescere nella comunione davanti a Dio. La conversione a Dio diventa così conversione anche a rapporti di fraternità e di giustizia, per onorare l’essenziale comandamento dell’amore a Dio e al prossimo.
Se tanti uomini e donne di buona volontà perseverano nel bene, non ci nascondiamo l’urgenza di lottare contro logiche di violenza e strutture di peccato, che generano miseria e schiavitù, solitudine e disperazione. Per questo il Papa parla anche della “necessità di un’alleanza sociale per la speranza” (Spes non confundit 9). Le nostre città e paesi, ancora a dimensione umana, non temano di dar vita a progetti e percorsi, iniziative e opere, che contrastino la tendenza all’individualismo consumista e all’indifferenza verso l’altro. Tra questi, ne segnalo uno importante.
La Chiesa di Cremona, erede di una impressionante tradizione di impegno fattivo nella carità verso i più poveri e fragili, ha messo in cantiere la ristrutturazione della grande Casa dell’Accoglienza, inaugurata dal Vescovo Assi nel 1988 e oggi assolutamente bisognosa non solo di manutenzione straordinaria, ma anche di aggiornamento nell’impostazione di obiettivi e servizi. Si tratta di un’opera che non interessa solo la città, ma che diventerà un vero centro propulsore e formativo a servizio di tutti i nostri territori, perché la fantasia della carità si diffonda capillarmente, come attraverso canali che portano ovunque amore fraterno e speranza per chi non l’ha.
È questa l’importante opera-segno dell’anno giubilare nella nostra Chiesa. Ringrazio la Fondazione Arvedi-Buschini, che assicura il principale e decisivo finanziamento, al quale è bene si aggiunga uno sforzo corale perché tutti sentiamo nostro il dono che sarà offerto alla collettività. La Caritas diocesana suggerirà modalità concrete, accessibili a tutti, per partecipare all’impresa.
La generosità nel dare il proprio tempo, in un rilancio del volontariato necessario in diversi campi e ruoli, sarà un ulteriore segno di conversione al primato della carità, per spartire con gli altri l’amore gratuito che il Signore dona a chi lo segue. Così il Giubileo non finirà quando si richiuderà la porta santa, perché resteranno spalancate tante braccia per andare incontro a Cristo, incarnato e vivente nei poveri e nei piccoli.
Il Signore, che ci attira a seguirlo lungo questo percorso di rinnovamento interiore, illumini il cuore di tutti noi e ci motivi al dono e al servizio.
Vi benedico di cuore.
Cremona, 13 febbraio 2025
+ Antonio, vescovo
Donazioni per il Rifugio notturno della Casa dell’Accoglienza
Nella ristrutturazione della Casa dell’Accoglienza non poteva mancare un pensiero speciale per il Rifugio notturno che, aperto tutto l’anno, accoglie persone senza fissa dimora. Oltre al posto letto, garantisce un pasto serale e servizi igienici con docce e la possibilità di accedere ai servizi di accoglienza, accompagnamento e orientamento da parte di Caritas Cremonese.
L’arredo del Rifugio notturno dovrà cambiare radicalmente, per questo si chiede un aiuto particolare al riguardo. Di seguito sono indicati alcuni costi: letto singolo € 120, materasso ignifugo € 100, cuscino ignifugo € 15, sedia € 40, comodino € 65.