“La Messa di questa Domenica è presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Moïse Touho, che è un vescovo dell’Africa, più precisamente di Atakpamé, in Togo.” Sono queste le prime parole che Don Claudio pronuncia prima della Messa del 26 Marzo, celebrata appunto dal suo amico vescovo togolese. “Io e Don Enrico, a Gennaio, abbiamo assistito alla sua ordinazione. Dato che ieri l’hanno ordinato vescovo a Cremona, gli ho chiesto di stare con noi per questa Messa, promettendogli una celebrazione vivace, con tanti bambini che cantano, quindi ragazzi non fatemi fare brutta figura! Ringrazio ancora Sua Eccellenza per accompagnarci durante la funzione.”
L’omelia di Monsignor Moïse Touho: “Non dobbiamo mai permettere ai nostri pensieri, dubbi, problemi irrisolti di essere davanti a noi, altrimenti finiranno per schiacciarci. Questo, ce lo insegna Gesù nel Padre Nostro”
“Vi saluto tutti caramente, saluto Don Claudio, mio amico di sempre e Don Arrigo. Con gioia celebro questa Messa, oggi, con voi. Adesso vorrei fare una riflessione sulla Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato. “E detto questo Gesù gridò a gran voce, Lazzaro vieni fuori”: è questo grido di Gesù che ognuno di noi aspetta oggi. Gesù ci dice di uscire dalle situazioni difficili che stiamo attraversando: la vita purtroppo è fatta di alti e di bassi, ma bisogna avere il coraggio e la costanza di andare avanti. Alcuni non ce la fanno a portare il peso del giorno: ma il Signore, oggi, ti dice di uscire, di venire fuori da tutto ciò. Se Gesù è venuto nel mondo, è per darci la vita, una vita in abbondanza, ci dice Giovanni. Vedete, la maniera non consueta con la quale Gesù prega: mi chiedo se anche noi preghiamo nello stesso modo. Prima di resuscitare Lazzaro, infatti, Gesù alza gli occhi verso Dio e dice: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato, io sapevo che sempre mi dai ascolto.” Gesù ringrazia il Padre prima di fare il miracolo: il suo modo di pregare è diverso dal nostro. Noi vogliamo avere i risultati prima di ringraziare e questo è il modo sbagliato di pregare. Per cui, preghiamo tanto senza ottenere niente. La domanda è: quando preghiamo, cosa otteniamo? Per avere una vera soddisfazione durante la preghiera, bisogna cominciare ringraziando Dio, lodandolo. Non è giusto considerare principalmente il problema. Dobbiamo lodare Dio, finché possiamo. Solo in un secondo momento possiamo pensare al problema e ci accorgeremo, in effetti, che si tratta sempre di poca cosa: non dobbiamo mai permettere ai nostri pensieri, dubbi, problemi irrisolti di essere davanti a noi, altrimenti finiranno per schiacciarci. Questo, ce lo insegna Gesù nel Padre Nostro, perché prima di pregare vuole che noi alziamo gli occhi al cielo, verso Dio Padre, perché riconosce i nostri bisogni, i nostri problemi. Infatti, la richiesta del pane quotidiano, è soltanto dopo la prima parte della preghiera: prima dobbiamo lodare Dio. Noi non possiamo chiedere già prima di cominciare.”
“Dobbiamo portare uno sguardo di bontà sul mondo, dobbiamo avere speranza nella rinascita delle cose che sembrano ormai essere perdute. Per Dio, non esiste situazione troppo grave, perché Lui può rinnovare tutto”
“Un secondo passaggio del Vangelo che vorrei sottolineare è che si dice che Lazzaro è morto, mentre Gesù dice semplicemente che si è addormentato. Sorge spontanea una domanda: cos’è davvero importante nella realtà di questo mondo? Il modo in cui noi la guardiamo, lo sguardo che portiamo sulle cose e ciò determina quello che possiamo fare. Tutto dipende da come osserviamo le cose: se crediamo non ci sia più niente da fare, allora non possiamo reagire. Se crediamo, però, in una situazione che può cambiare, allora sì, possiamo fare qualche cosa. Prendiamo un esempio: oggi stiamo attraversando momenti difficili e non abbiamo fede nel cambiamento in positivo, allora il mondo continuerà a peggiorare. Dobbiamo portare uno sguardo di bontà sul mondo, dobbiamo avere speranza nella rinascita delle cose che sembrano ormai essere perdute. Per Dio, non esiste situazione troppo grave, perché Lui può rinnovare tutto. Anche dalla tomba, lui può far rinascere i morti. Tutto dipende dallo sguardo che abbiamo sul mondo.”