Nella serata del 27 gennaio, all’interno della chiesa parrocchiale di San Leonardo, si è tenuta la presentazione del progetto per il restauro della cappella maggiore del Santissimo, collocata sulla destra prima del presbiterio. Si porterebbe così a termine un recupero iniziato anni fa con il restauro delle tre pregevoli tele collocate all’interno:a sinistra “la Sposa del Cantico dei Cantici) di Jacopo Guerrini; “San Giovanni Evangelista” attribuita a Ludovico Caffi; al centro, nell’ancona dell’altare “l’Ultima Cena” attribuita a Francesco il Pesenti; a destra “Mosè al Mar Rosso”. La dirimpettaia cappella maggiore della “Madonna della Cintura” è già stata restaurata, negli anni di don Mario Martinengo, dallo Studio di Restauro e Decorazioni ZòE.
Alla presentazione, aperta a tutti i parrocchiani, erano presenti Don Claudio, Damiano Chiarini, a cui è stato affidato l’intero progetto, e la restauratrice Maria Cristina Regini.
Qui di seguito si possono leggere i loro tre interventi, contenenti tutte le informazioni necessarie per capire meglio di che cosa si tratta, il costo, le tempistiche e il risultato a cui si ambisce con un lavoro di questo tipo.
Don Claudio Rubagotti: “E’ importante non tanto il conservare, ma il donare ai posteri, affinché possano ammirare e studiare ancora questi capolavori”
“Due premesse molto veloci ma importanti : la chiesa di San Leonardo, a Casalmaggiore, è la migliore dal punto di vista strutturale e la stiamo mantenendo grazie alla vostra generosità, espressione dell’amore per la vostra chiesa. La seconda premessa è che un privato ha già versato diecimila euro per iniziare i lavori, assicurando altri diecimila euro a lavori iniziati, incoraggiandoci in questa scelta. Il progetto è stato affidato a Damiano Chiarini e a Maria Cristina Regini. La scelta di questa restauratrice è data dal fatto che la cappella in questione è molto delicata e il suo nome spicca per la sua capacità filologica di rispettare la storia e di far funzionare tutto il recupero. Una parola sul senso di recuperare questi ambienti: sono strutture che ci parlano ancora. E’ importante non tanto il conservare, ma il donare ai posteri, affinché possano ammirare e studiare ancora questi capolavori.”
Maria Cristina Regini: “Questa cappella restituirà una bellezza eccezionale alle persone che la guarderanno, motivo in più per credere nel progetto ma anche nell’apparente lentezza dei lavori”
“Ringrazio Don Claudio per la possibilità di essere qui e per la possibilità di studiare questa cappella e il contesto in cui si trova, ossia la chiesa di San Leonardo. Ancora prima di partire, dobbiamo già preoccuparci di un intervento storico del 1751, che non è da sottovalutare. E’ importante studiare gli interventi storici e valutare se operare con il mantenimento o con la rimozione. Tutte queste informazioni vengono contenute all’interno di uno studio progettuale che evidenzia gli interventi, i materiali e tutto ciò è classificato anche dal punto di vista metrico, con le varie estensioni. Con questa cappella il lavoro non sarà facile, vista l’estrema delicatezza richiesta, e perciò non posso non pensare alle varie problematiche. Bisogna, però, tenere in considerazione due fattori importanti: il primo è che i grandi problemi si affrontano risolvendo tutti i piccoli problemi, quindi procedendo con cautela e un passo alla volta. Il secondo è che questa cappella restituirà una bellezza eccezionale alle persone che la guarderanno, motivo in più per credere nel progetto ma anche nell’apparente lentezza dei lavori. Il progettista deve studiare bene e creare un progetto ben solido. Una volta che avremo tutte le autorizzazioni, ci sarà il cantiere.”
Damiano Chiarini: “Si sta parlando di un lavoro da 75.000 euro, comprensivi di imprevisti. Potenzialmente si comincerà dopo Pasqua e la durata del lavoro dovrebbe essere di due mesi”
“Aggiungo due note sull’intervento. Si sta parlando di un lavoro da 75.000 euro, comprensivi di imprevisti. La pratica è stata sottoposta all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi che, dopo averla visionata, a sua volta l’ha inviata alla Soprintendenza di Mantova. Quando si parla di restauro, qualcuno non ottiene ciò che vorrebbe: ci sono dei principi da seguire, come quello che la funzione deve rispettare l’edificio. Bisogna mantenere la lettura delle stratificazioni. Interessante è capire tutte le tracce che questa chiesa nasconde, già dal 1300. L’approccio al restauro è attento ad evitare un lavoro troppo interventista. Non deve sembrare nuova questa cappella. Ora parliamo di tempistiche: una volta avuto le diverse autorizzazioni potenzialmente si comincerà dopo Pasqua e la durata del lavoro, salvo imprevisti, dovrebbe durare due mesi.”
Per questo la raccolta straordinaria durante la terza domenica del mese prosegue anche in San Leonardo proprio per raggiungere questo obiettivo.