Un patrimonio fragile
«Il Duomo di Casalmaggiore, su progetto di Fermo Zuccari, fu costruito a partire dal 1840 e si concluse sei anni dopo. E’ una delle costruzioni neoclassiche più imponenti della provincia di Cremona e la sua cupola, alta 60 metri, caratterizza il profilo della città. Oltre a ciò che si ammira, c’è tutto un mondo non conosciuto dall’uomo: quello sottotetto. Magnifico per la sua architettura, tragico nella condizione in cui versa come mostrano queste immagini». Con queste parole pronunciate nel video realizzato da Gianluigi Signorini, il parroco Don Claudio Rubagotti ha reso noto alla comunità casalasca un luogo nascosto ma in pericolo sopra le teste dei fedeli della parrocchia e, più in generale, di uno degli edifici più distintivi della città.
Il sottotetto del Duomo: lo stato attuale
ll sottotetto del Duomo di Casalmaggiore versa in condizioni precarie. La ristrutturazione urgente richiede uno sforzo economico all’altezza della struttura danneggiata dalle intemperie e dai mancati interventi di manutenzione nel corso dei decenni. E la parrocchia, da sola, non ha la forza sufficiente per sostenere tali ingenti spese. «Per questo ci appelliamo alla comunità casalasca (da sempre attenta e fortemente legata al patrimonio del proprio territorio) affinché, insieme, si possa tutelare la salute di questa maestosa struttura, simbolo della nostra Città» ha scritto don Claudio nella lettera di presentazione della raccolta fondi attivata sulla piattaforma GoFundMe per raccogliere i liberi contributi dei benefattori, con lo scopo di raggiungere la cifra necessaria per la progettazione della messa in sicurezza delle coperture dell’edificio sacro.
L’appello del parroco
Come si legge proprio nel testo di invito alla campagna di donazioni, «il profilo della città Casalmaggiore si caratterizza per lo scorrere grandioso e silenzioso del Po; per la vastità del “Listone”, a cui fa da sfondo il maestoso Palazzo Comunale; per l’eleganza dei palazzi e delle strade; per la verticalità dei campanili e per l’imponente cupola del Duomo. Le chiese, con le loro strutture e le opere d’arte ivi conservate, sono spazi aperti a tutti, credenti e non credenti, casalaschi e cittadini provenienti dal mondo; occasione privilegiata per entrare in rapporto con la cultura italiana. Costituiscono un patrimonio accessibile e dialogante con l’uomo del nostro tempo. Ed essendo nel tempo sono realtà preziose e vulnerabili». L’appello è lanciato, ora chi risponderà?
di Redazione
Fotografie scattate da Paolo Mangoni
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