Domenica 17 dicembre, in San Leonardo, si sono celebrate le Prime Confessioni. Ad accogliere le Confessioni dei ragazzi, Don Angelo, Don Claudio, Don Cesare e Don Arrigo.
Le parole di Don Claudio Rubagotti durante l’Omelia: “La cosa più bella della vita, ma anche quella più difficile, è chiedere e ricevere perdono.”
“Perché oggi la Chiesa si veste con il colore viola? Che cosa significa? Il viola è la combinazione del rosso e del blu: il primo simboleggia il pathos, il sangue, il blu simboleggia la meta, una meta non raggiunta, come il mare calmo. Quindi, il viola è la meta e il pathos e la fatica per raggiungerla. Quando si utilizza il viola? Durante la Quaresima, l’Avvento e durante i funerali: siamo sempre in Attesa, o di Gesù che nasce, o della Pasqua e durante la Confessione siamo in attesa del perdono. Per i funerali, invece, si è in attesa della Resurrezione. La cosa più bella della vita, ma anche quella più difficile, è chiedere e ricevere perdono. Perché noi cattolici ci confessiamo ad un prete? La Confessione, per noi, è parlare con qualcuno che realmente mi sta ascoltando. Nel nostro caso, questo qualcuno è il prete, che rappresenta due cose: da una parte, la comunità, per dire che il peccato riguarda tutti, non solo il singolo individuo, e dall’altra rappresenta Gesù, quando celebra la Messa e quando confessa. Quando riconcilio con lui, ho la certezza del Suo perdono. Cos’è il peccato? Una cosa che non dovrebbe essere fatta, esatto. Quando noi siamo battezzati, ci viene presentato un modello che è Gesù: quando noi ci comportiamo diversamente da Lui, pecchiamo, soprattutto quando ci rifiutiamo di perdonare. La nostra vita non si ferma soltanto a quello che sentiamo noi, anche se non condividiamo tutto quello che Gesù ci dice. Ultima cosa: impariamo a dare il nome ai nostri peccati: è a questo che serve l’esame di coscienza che le vostre catechiste vi hanno insegnato.”