“Lo chiederemo agli alberi
come restare immobili
fra temporali e fulmini invincibili.
Risponderanno gli alberi
che le radici sono qui
e i loro rami danzano
all’unisono verso il cielo blu.
Se in autunno le foglie cadono
e d’inverno i germogli gelano
come sempre la primavera arriverà”
L’albero è stato l’elemento cardine di questa seconda settimana di Grest. L’albero è un elemento naturale semplice, il primo disegno dei bambini.. eppure richiede cura, coraggio, accettazione. Un albero grande stupisce, un albero piccolo ti porta alla cura per vederlo crescere. L’albero porta con sé la vita.
Esattamente come la prima settimana di Grest, anche questa seconda settimana, abbiamo riflettuto su alcune parole che, a nostro avviso, facevano parte della struttura dell’albero.. ACCETTARSI è un’azione che parte dalle radici, che pone domande sul chi siamo.. la FIDUCIA trova simbolo nel tronco, sostiene, dubita, ma ti porta in alto; il CORAGGIO vive nei RAMI con le loro diverse direzioni, ma hanno la forza di sostenere le FOGLIE che rendono l’albero rigoglioso, ma sono le prime ad essere specchio del CAMMINO del viavai della vita.
Le foglie tutte insieme formano la CHIOMA; qualcuna più piccola, qualcuna più grande, qualcuna un germoglio.. lo STUPORE nasce dalla forma e dalla bellezza che tutte insieme sanno donare.
Per questo abbiamo piantato un ulivo davanti al nostro oratorio, perché i bambini e i ragazzi, ricordino sempre questo VIAVAI e i simboli a loro consegnati. Per poterlo fare, sono fondamentali due elementi: il primo è l’umiltà, che nella sua radice ha la parola terra (humus, in latino): dobbiamo essere, come un campo, aperti ad accogliere i semi che tutti ci possono donare. E poi ci vuole un sano dubbio: il dubbio ti mette in discussione e ti apre nuove prospettive (fiducia) anche se porta con sé la tempesta (coraggio). Una consapevolezza che deve consentirci di ripensare al modo in cui viviamo, a porre attenzione ai falsi profeti che vengono a noi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci; essere fecondi nel bene, quello con la B maiuscola.
Avere fede è un punto d’arrivo, un dono che arriva dall’alto e ti pone in uno stato di tranquillità.
Ecco, in questo VIAVAI siamo a metà tra la tempesta e l’approdo.